Firmata la pace sui dazi. E l'Italia "libera" 800 milioni di export - ilGiornale.it

2021-11-17 07:19:34 By : Ms. Sophie She

Europa e Usa trovano un accordo su acciaio e alluminio. Bruxelles: "Ora l'accordo globale"

Dal vertice G20 di Roma arriva il piccone al protezionismo di Trump. I tempi cambiano e Joe Biden (nella foto), di concerto con l'Unione Europea, progetta l'accordo che mette fine ai dazi imposti da Washington su acciaio (25%) e alluminio (10%), nonché misure di ritorsione decise da Bruxelles su alcune icone del made in USA, come le moto Harley Davidson e i jeans Levi's. L'accordo dovrebbe liberare dai vincoli tariffari 6,4 miliardi di euro di esportazioni di acciaio colpite dalle misure introdotte nel 2018, quando The Donald ha intensificato lo scontro commerciale già aperto con la controversia pluriennale Airbus-Boeing.

A conti fatti, il patto rimuoverà anche circa 3,5 miliardi che sarebbero finiti nelle trappole dei dazi europei a partire dal prossimo 1 dicembre. Per l'Italia, quinto esportatore di acciaio negli Stati Uniti, si tratta di un sollievo che equivale a circa 800 milioni di euro di esportazioni non soggette a barriere tariffarie.

L'aridità delle figure è accoppiata, come spesso accade in questi casi, alla retorica grancassa. Il presidente del Consiglio Mario Draghi non si gioca, sperando seccamente che "questo accordo sia un primo passo verso un'ulteriore apertura degli scambi tra Ue e Stati Uniti, per favorire la crescita di entrambe le economie"; la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, che definisce l'accordo “un'iniziativa chiave per l'agenda transatlantica”, fatica a tacere; Biden, che parla di una "pietra miliare" nei rapporti tra le due sponde dell'Atlantico, la colpisce senza troppi problemi. Insomma, il gelo creatosi dopo che gli USA hanno strappato alla Francia un ordine miliardario per la fornitura di sottomarini all'Australia sembra essersi sciolto.

Inoltre, la Casa Bianca ha tutto l'interesse a non esacerbare i rapporti con l'Europa, in un momento in cui i rapporti con la Cina si sono complicati. Anche sul lato commerciale. Pechino, secondo l'analisi del Peterson Institute for International Economics, non starebbe rispettando gli accordi di Fase Uno con cui, nel gennaio 2020, America and the Dragon aveva posto le basi per arrivare alla rimozione totale di tutta la pletora di esacerbazioni. dazi accumulati durante la guerra commerciale scatenata da Trump e dal presidente cinese Xi Jinping. La bozza di pacificazione prevedeva, tra l'altro, che l'ex Celeste Impero avrebbe acquistato circa 200 miliardi di dollari di beni e servizi statunitensi nel biennio 2020-21. Al momento, i dati commerciali mostrano che la Cina ha acquistato solo il 62% delle attività statunitensi nell'ambito dell'accordo. Mancano dunque all'appello oltre 120 miliardi di acquisti. Se la crisi causata dal coronavirus rappresenta un buon alibi, anche i cattivi rapporti tra Biden e Pechino potrebbero aver giocato un ruolo nel mancato rispetto della roadmap.

Con l'Europa, invece, la situazione era già migliorata a metà dello scorso giugno a seguito della sospensione per 5 anni di tutti gli 11,5 miliardi di dazi legati al contenzioso Airbus-Boeing, di cui 7,5 miliardi sull'export. Europeo. Pur non avendo mai fatto parte del consorzio aerospaziale con sede in Europa, anche l'Italia aveva subito danni a causa delle ritorsioni statunitensi, stimate solo nel settore agroalimentare in circa mezzo miliardo di euro. Anche ora che tutte le poste divise introdotte da Trump sembrano essere state rimosse, c'è ancora del lavoro da fare. "Nei prossimi due anni - ha spiegato il vicepresidente della Commissione Ue e commissario al Commercio, Valdis Dombrovskis -, lavoreremo per un accordo globale sull'acciaio, che ci consentirebbe di eliminare definitivamente 232 dazi". Il problema, di non facile soluzione, sarà quello legato all'eccesso di capacità siderurgica mondiale.