I giovani Cavallaro saranno i Duchi da Varano: la Corsa alla Spada ricorda così il compianto Maurizio

2022-05-21 18:49:17 By : Ms. summer xia

I Duchi da Varano saranno rappresentati dai giovani Michele (23 anni) e Maria Cavallaro (18 anni), i figli del compianto ex dirigente Maurizio Cavallaro scomparso lo scorso aprile improvvisamente e prematuramente, una figura che ha dispensato idee, allegria e coinvolgimento a tutti i livelli nella rievocazione, creando anche il gruppo dei musici e poi di danze rinascimentali. Un’edizione che ha voluto quindi ricordarlo con questo bel gesto, e che rende omaggio anche ai suoi eredi, anche loro fin da piccolissimi coinvolti come popolani nell’evento. “Siamo onorati di questa proposta – ha detto il figlio maggiore Michele – e cercheremo di essere i duchi “più severi” (in tono ironico, proprio come usava scherzare suo babbo). Questo è un tassello in più per tutto quello che abbiamo fatto prima e continueremo poi per la rievocazione. Saremo contenti di essere all’arrivo (che coincide davanti alla storica casa della sua famiglia) e di vedere tuti gli atleti, ma il mio cuore è e resta bianco-blu come lo è sempre stato, pertanto auguro di vincere al migliore, ma spero che sia di Muralto”. La spada 2022, il trofeo individuale che andrà al primo classificato, offerta anch’essa dall’Associazione come nelle recenti edizioni, è stata realizzata dall’armaiolo e mastro ferraio Augusto Caciorgna, che ha fuso e composto ferro e acciaio per un modello di spada tipo “stocco” e da combattimento, leggermente più lunga (1,50 mt) e del peso di circa 4 kg, prendendo spunto dalla Pala di Sant’Andrea di San Ginesio (quadro rinascimentale ligneo) con una manico classico ed una conchiglia tipica del ‘400 che permetteva all’impugnatura di difendersi e offendere allo stesso tempo. Quello di ieri è stato il giorno degli atleti, in quanto si presentavano e lanciavano definitivamente la sfida. C’erano in tanti tra maschi e femmine, perché sono state rese note sia le squadre degli uomini che concorreranno per spada e palio, ma anche quelle delle donne che si cimenteranno nella staffetta rosa in programma sempre domenica e prima della corsa dei ragazzi. Particolarmente motivati gli attesi uomini come hanno detto i propri rappresentanti. Giacomo Fedeli (Di Mezzo): “Noi correremo in 11, non in 10, con l’uomo in più che ci spingerà e ci caricherà emotivamente e che sarà Francesco (Gentilucci, deceduto tragicamente qualche mese fa ed ex corridore di questa gara)”. Marco Francucci (Sossanta): “Il fatto di ripartire e tornare a correre con il pubblico e sentire il clima della festa e viverlo anche nelle taverne è molto importante per noi atleti”. Massimo Canullo (Muralto): “Ritrovare la sfilata insieme alla corsa è importante per tutti, per noi atleti la gara è difficilissima anche in questo tracciato sostituivo e l’augurio è quello di tornare in fretta al percorso tradizionale. Ci siamo preparati per onorare al meglio la gara e puntare al top”. Ormai è iniziato il conto alla rovescia e gli atleti stanno affinando la preparazione per il grande giorno di domenica prossima con partenza intorno alle ore 18 non appena si sarà conclusa la staffetta rosa. Il percorso è quello della versione post sisma (dal Piazza San Venanzio fino in cima a via C. Battisti) e stavolta ci sarà un restringimento proprio all’imbocco di “Largo et po’ si more” per un cantiere che verrà in parte aperto per consentire il passaggio degli atleti. Non ci saranno schermi giganti e dirette Tv, la cronaca della gara si potrà seguire via streaming sulla pagina Facebook dell’Associazione, mentre la corsa sarà ripresa e poi trasmessa sempre on-line sugli stessi canali qualche ora dopo. Il vice presidente dell’associazione Luciano Birocco: “E’ un’edizione la cui dedica va al nostro amico, collaborate e grande animatore Maurizio Cavallaro, abbiamo tutti dato il massimo e siamo pronti ad un’altra edizione che è già diversa dalle ultime condizionate dalla pandemia, ma torneremo alla normalità solo quando riconquisteremo il centro storico”. Il commissario prefettizio Paolo De Biagi, che traghetta l’amministrazione fino alle prossime elezioni del 12 giugno ed alla presenza defilata dei due candidati, ma in sala e fra gli atleti nelle retrovie, ha detto: "Per me è la prima volta, ma fin da quando sono arrivato ed ho chiesto quali erano gli eventi più importanti, me ne hanno detti diversi, ma il ritornello maggiore e quello più importante riguardava la Corsa alla Spada. In questi giorni mi documenterò su un bel libro storico e non vedo l’ora di assistere, ma già ho capito che è l’appuntamento più sentito e coinvolgente della città, per il quale ho dato e darò tutto il mio supporto fino al termine”. Il rettore Claudio Pettinari ha ricordato i suoi trascorsi da atleta alla rievocazione per il terziere di Sossanta: “I primi anni ho corso anche io, ma quello che mi colpì più di tutto era l’attaccamento di tutta la gente di Camerino, indistintamente dai terzieri a questa festa che unisce tutti, nella fede per il Patrono San Venanzio fin da sempre e poi per la gara dal 1992, quando anch’io gareggiai. A quei tempi si faceva la questua per le case e tutti davano qualcosa per organizzare al meglio la festa, che è il momento principale di condivisione e che fa superare tutti i campanilismi, si è tutti uniti”.

di Angelo Ubaldi redazione@viverecamerino.it

Questo è un articolo pubblicato il 18-05-2022 alle 12:19 sul giornale del 19 maggio 2022 - 2999 letture

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