Casalmaggiore pensa all'edilizia popolare e prova a rilanciare una struttura, in via Romani al civico 28, che potrebbe guadagnare anche tre classi energetiche in un colpo solo.

Il progetto è ambizioso e soprattutto costoso, ma cercando di non nuocere: e così il Comune di Casalmaggiore ha deciso di nominare l'edificio di via Romani, che ospita diversi appartamenti delle cosiddette case popolari, da interdire per miglioramento sismico e per l'efficienza energetica, collegata al fondo complementare al Piano Nazionale di Risanamento e Resilienza. Fondi legati allo Stato, dunque, ma riconvertiti dalla Regione Lombardia.

Il complesso architettonico oggetto dell'intervento è costituito da due blocchi: il primo, un edificio a cortina con annesso il corsetto. Il secondo, una villetta all'interno del cortile stesso. L'intervento sarà realizzato su tutte le unità immobiliari che ospitano quattro appartamenti di edilizia popolare.

Da un lato vi sarà un intervento di miglioramento sismico che prevede l'installazione di catene in acciaio e il rinforzo della volta a crociera dell'androne che conduce al cortile interno, oggi già rinforzato da una struttura in legno. Inoltre, non mancheranno gli interventi per il raggiungimento dell'efficienza energetica come la sostituzione del vecchio generatore con pompe di calore ibride, nuovi infissi e intercapedine interna.

Interventi edilizi tali da garantire complessivamente il miglioramento di almeno tre classi energetiche, come detto, per un costo complessivo di 638.000 euro, importo complessivo richiesto alla Regione Lombardia tramite gara. Chiaramente, precisa il Comune, i lavori verranno eseguiti in caso di ottenimento del contributo.

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