Cade dalla scala e cade da 15 metri: morto sul colpo un elettricista modenese di 49 anni - Gazzetta di Modena Modena

2021-12-06 23:28:19 By : Ms. Sabrina Xia

Giovanni Rossi era un artigiano, socio di una piccola azienda di Piumazzo. Sul posto arriva anche il suo compagno

Un'altra lapide nel cimitero degli infortuni sul lavoro. Ancora una volta modenese, un artigiano che lavorava per la sua azienda. Un elettricista di 49 anni, Giovanni Rossi, residente ufficialmente a Modena in zona Musicisti, è caduto da un'altezza di quindici metri dalla scala su cui stava lavorando per una riparazione presso un'azienda di Monteveglio. L'incidente è avvenuto intorno alle 13.30 e sul posto sono subito giunti 118 dipendenti. Ma davanti all'uomo immobile a terra, i medici non hanno potuto fare a meno di accertarne la morte. Per l'artigiano non c'era più niente da fare, la caduta è stata troppo violenta e le ferite alla testa irreparabili. Sul posto, in via Grazia Deledda, dove ha sede l'azienda Sa.Tam, specializzata in lavorazioni meccaniche, sono giunti anche il suo compagno, in lacrime e sotto choc, e i carabinieri. Come sempre, dalle tristi formalità di rito, i dipendenti delle aziende limitrofe sono usciti sgomenti e infine l'attesa del magistrato. Il giudice di turno è arrivato in breve tempo, ha verificato i verbali e gli accertamenti, verificando e sequestrando, come di consueto, la scala. Infine, ha dato la sua autorizzazione al trasporto della salma. La salma dell'artigiano è ora all'Istituto di Medicina Legale di Bologna dove verrà effettuata l'autopsia. Rossi è stato colpito da un malore e quindi è finito a terra o, forse, ha perso l'equilibrio a causa di una manovra sbagliata? Tutto questo dovrà essere verificato così come la stabilità della scala, per capire quale sia l'ipotesi più attendibile per ricostruire quanto accaduto. La Fiom Cgil di Bologna ha subito preso posizione sull'ennesimo caso di morte sul lavoro. Si è offerta di fornire assistenza legale alla famiglia e ha dichiarato di intentare un'azione civile. «E' inaccettabile - afferma in un comunicato la Fiom - che la ripresa delle attività produttive sia pagata, anche con la vita, dai lavoratori. Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia del lavoratore e ci mettiamo a disposizione per fornire tutta l'assistenza, anche legale, che si rendesse necessaria. Confidiamo che le autorità preposte facciano piena luce sull'accaduto e che vengano accertate tutte le responsabilità. Confermiamo che la Fiom Cgil di Bologna, quanto prima, si costituirà parte civile nel procedimento giudiziario relativo all'incidente mortale". "Nelle prossime ore - conclude il sindacato in rappresentanza dei metalmeccanici - insieme a Fim e Uilm valutare quali iniziative mettere in atto perché ormai è chiaro che anche nel nostro territorio, che la ripresa delle attività produttive dopo il lockdown sta avvenendo a discapito della sicurezza e sulla pelle dei lavoratori e delle lavoratrici”. La Sa. Tam è un azienda nota nel settore per la sabbiatura e sgrassaggio di parti metalliche, dalle minuterie alle grandi parti che, secondo quanto si apprende, era ricorso alla Elettrogio, azienda di cui Rossi era co-titolare e che ha sede a Piumazzo in via Cassola di Sopra 13, proprio per sistemare un problema all'impianto elettrico sulla facciata dell'azienda, al momento dell'incidente Rossi lavorava ad altissima quota, una quindicina di metri secondo la ricostruzione. ns fatto dopo l'incidente. Ma al momento non ci sarebbero testimoni visto che in quel momento le aziende della zona sono chiuse per la pausa pranzo. © RIPRODUZIONE RISERVATA  

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