Benelli Lupo Best: la prima bolt action made in Urbino - Armi e Tiro

2021-11-17 07:37:38 By : Mr. Andrew Tang

Benelli l'ha fatto di nuovo! Dopo aver conquistato la stima dei cacciatori di tutto il mondo grazie alla grande famiglia di semiautomatici a canna liscia, caratterizzati dal caratteristico sistema di chiusura inerziale, l'azienda urbinate ha deciso di esplorare un altro segmento delle armi dedicate all'attività venatoria che era diverso da quello che per decenni è stato il vero marchio di fabbrica. Era già successo con l'Argo (inizio 2002), fucile a canna rigata dedicato alla caccia al cinghiale; poi ancora con il rivoluzionario over/under 828U (presentato alla fiera Shot nel 2015); in questo 2021 è la volta del primo bolt-action Benelli: il Lupo. Il risultato? La certezza di avere tra le mani un fucile che rispetta a pieno quello che ormai si può facilmente definire lo "stile Benelli": un'arma non banale, in cui estetica e ricerca tecnologica si fondono in un fucile tanto accattivante, ma che paga attenzione al punto, soddisfacendo le esigenze del cacciatore di selezione, soprattutto nell'aspetto che più interessa a chi acquista una canna rigata: la precisione, caratteristica decisiva per questo tipo di arma, che ho potuto "toccare" durante il nostro in- prova di approfondimento presso il poligono Cora di Urbania (Pu).

Baricentro Il cuore della Lupo ruota attorno alla scelta degli ingegneri Benelli di ancorare i componenti principali al telaio in Ergal, che ha un ponticello integrato: nella parte anteriore l'astina con zigrinatura Air touch, nella parte posteriore il super regolabile stock , così come il montaggio con azione. E questa è la parte meccanicamente fondamentale di questa carabina. L'aggancio è preciso e l'inserto in acciaio del capocorda è "annegato" nel telaio, mentre nella parte anteriore della bascula è presente la fresatura rettangolare che ospita l'inserto, un metodo molto simile a quello scelto dai tecnici su Tikka fucili in grado di garantire ottime prestazioni. Acciaio su acciaio (c'è anche chi produce l'inserto in alluminio) assicura la massima stabilità alle sollecitazioni di sparo e l'assemblaggio basculante è garantito dalle due viti da serrare a 8 Newton, come suggerito dalla stessa Benelli. Inoltre, l'elevata rigidità dell'azione rende superflua la lettiera. La canna che ha assicurato prestazioni di altissimo livello durante la nostra prova è prodotta all'interno del gruppo Beretta, utilizzando acciaio Sae 8641, rotomammata, lunga 560 mm e con passo di rigatura 1:10”. Il passo è ideale per sparare proiettili medio pesanti e pesanti che caratterizzano questo calibro, molto utilizzato anche negli Stati Uniti con animali di grossa taglia. Nello stabilimento Benelli, poi, la canna viene sottoposta ad ulteriori, decisivi trattamenti a partire dal sistema Crio, ovvero il trattamento criogenico che permette alla canna di assorbire uniformemente le vibrazioni, oltre a garantire una resistenza superiore all'usura. È evidente il trattamento Best (trattamento superficiale Benelli) applicato alle parti in acciaio (canna, otturatore, leva di armamento e meccanismo): oltre a conferire al fucile un gradevole colore nero intenso e brillante, questo trattamento svolge anche un importante ruolo di protezione contro graffi. e l'usura delle superfici su cui viene applicato. La canna ha un profilo da caccia classico con un diametro della volata di 17,1 mm; sulla testata il coprifilo, anch'esso sottoposto a trattamento Best, protegge il filetto M14x1.

Il sistema di bloccaggio I tecnici Benelli hanno optato per un sistema a tre alette poste a 120 gradi e sulla testa dell'otturatore sono posizionati anche l'estrattore di artiglio e l'espulsore del pistone. Grazie alle tre ali, l'angolo di apertura della leva di armamento è di 60°, a vantaggio della possibilità di ripetere velocemente un secondo colpo. Anche il corpo dell'otturatore è sottoposto al trattamento Best: ho potuto apprezzare la migliorata scorrevolezza in fase di chiusura e apertura dell'otturatore stesso. Il corpo è caratterizzato da un particolare design che prevede una parte centrale incassata: in questo modo il caricatore riesce a rimanere allineato al profilo del telaio e le munizioni più alte e più allineate con la camera della cartuccia, a tutto vantaggio di una maggiore fluidità. Alimentazione elettrica. A proposito di potenza, è garantita da un caricatore a due fili, capace di contenere fino a 5 munizioni, che scendono a 4 con i calibri magnum. La leva di sblocco si trova nella parte anteriore, a filo del profilo del telaio, per eliminare il rischio di sgancio accidentale, ma lo spazio a disposizione consente un facile azionamento. La scelta di spostare la sicura nella zona di giunzione tra il calcio e l'azione è stata giusta, in modo che il cursore sia ambidestro. Nella stessa area è presente anche il segnalatore visivo (rosso) e tattile per attaccante armato. Sulla destra, vicino alla leva di armamento, invece, è presente una levetta: quando la sicura manuale è inserita, infatti, l'otturatore rimane chiuso e la leva permette di aprire l'otturatore senza disinnestare la sicura.

Comfort e personalizzazione Due obiettivi: consentire al cacciatore di dare una forte personalizzazione, in base alla configurazione del corpo e del viso, e favorire l'uso del fucile con il massimo comfort, anche con calibri esuberanti. Da qui la scelta di dotare il Lupo di Combtech, il sistema che prevede tre naselli intercambiabili di diversa altezza, ma realizzati anche in materiale in grado di attenuare le vibrazioni sulla guancia. E Progressive comfort, un sistema brevettato da Benelli e inserito all'interno del calcio per assorbire gradualmente gli effetti del rinculo. La personalizzazione riguarda anche la possibilità di variare la lunghezza fuori tiro (la distanza tra calciolo e grilletto): partendo dalla distanza standard di 350 mm, utilizzando i distanziali prodotti dalla stessa Benelli è possibile arrivare fino a 385 mm, per un totale di sei, diverse lunghezze. Se ai tre naselli aggiungiamo le opzioni offerte dalle 4 placche per modificare la piega e alle 3 per decidere lo scostamento (tutte da posizionare nel punto di congiunzione stock-telaio), arriviamo a ben 36 differenti possibilità di personalizzazione! Un'altra tecnologia Benelli è stata utilizzata anche per l'astina, l'Air touch, che rende molto efficace la presa con la mano debole, ma che può anche aiutare a prevenire lo scivolamento quando si è costretti ad appoggiare il fucile su supporti di fortuna.

La nostra prova Quando siamo arrivati ​​al poligono di Cora Candigliano, a una ventina di chilometri dalla sede Benelli di Urbino, siamo stati accolti da una giornata che definire inverno è davvero riduttivo: temperature rigide, scarsa visibilità e, soprattutto, vento, raffiche di vento di vento che poi rappresentano la peggiore condizione climatica per il tiro. A dire il vero, non è così difficile trovare condizioni meteorologiche avverse durante la caccia, ma per la prima prova in assoluto del Lupo avevamo osato sperare in qualcosa di meglio. Partiamo dalla fine: per cercare di sfruttare i pochi istanti di tregua, abbiamo imposto al Lupo in .30-06 un ritmo del tutto abnorme per un fucile da caccia e, comunque, molto impegnativo anche per un fucile pensato per tiro sportivo. Risultato? La canna ha sparato quasi tutti i colpi, 120 in meno di due ore, sempre in condizioni di forte surriscaldamento. Ma la (piacevole) sorpresa è che il gruppo non ha mai sofferto di questa condizione ei colpi peggiori sono sempre stati causati da raffiche di vento, senza mai dimenticare la variabile di tiro. Fin dai primi scatti ho subito instaurato un ottimo feeling con il Lupo, posizionato su appoggio anteriore e sandbag posteriore, in posizione di sparo da seduto sul bancone. Di solito tocco il fucile il meno possibile (parlo di tiro sportivo, non di caccia), ma volevo anche "assaggiare" la sensazione del nasello (ho usato quello inferiore) e devo dire che è decisamente meglio di molti polimeri. "Scortese" da contattare. Anche per lo scatto, che ho lasciato nelle stesse condizioni di fabbrica che ho trovato sull'esemplare messomi a disposizione, l'armonia è stata immediata: pulita, luce giusta, senza esagerare. Anche se lo sgancio del Lupo è regolabile, con un peso di sgancio che può variare da, circa, un chilogrammo a, circa, due chilogrammi: a catenaccio aperto è possibile agire sulla vite di regolazione attraverso la finestra di espulsione con il chiave nell'attrezzatura. Avvitandolo (in senso orario) si aumenta il peso, mentre svitandolo (in senso antiorario) si alleggerisce il click. Sono partito dai 100 metri, per poi passare ai 200, il massimo, vista la giornata, ma, credo, anche la giusta distanza di riferimento per un fucile destinato alla caccia di selezione. Fin dai primi colpi le rosate sono state subito di ottima qualità e questo mi ha un po' stupito: il passo 1/10" era riservato al .30-06, più adatto a proiettili pesanti di questo calibro eccezionale, mentre ho ottenuto anche ottimi raggruppamenti intorno al moa con proiettili più leggeri e questo certifica la qualità della lavorazione della canna, prima di tutto, nonchè la validità dell'azione in acciaio/telaio in Ergal.Mi sarebbe piaciuto anche azzardare qualche gruppo a distanze maggiori, ma proprio le condizioni non avrebbero permesso di raccogliere risultati utili e affidabili. Ma al di là di questa considerazione, il giudizio non si è mosso di un millimetro: Benelli ha messo a segno un gran colpo con la sua prima bolt-action.La Lupo è bella, raffinata , tecnologico, ha un prezzo del tutto proporzionato a ciò che offre e, poi, offre ciò che è più caro ad un cacciatore: la precisione!

Scheda tecnica Produttore e distributore: Benelli spa, via della Stazione 50, 61029 Urbino (Pu), tel. 0722.3071, info@benelli.it Modello: Lupo Best Tipologia: fucile bolt-action Calibro: .30-06; disponibile anche .300 Winchester magnum (passo rigatura 1:11"), .308 Winchester (passo rigatura 1:11"), .270 Winchester (passo rigatura 1:10"), 6.5 Creedmoor (passo rigatura 1:8"), .243 Winchester (passo rigatura 1:10") Alimentazione: caricatore bifilare da 5 colpi (4 colpi in calibro magnum) Destinazione d'uso: caccia da selezione Funzionamento: otturatore girevole-scorrevole Sicura: un cursore sulla coda dell'azione, ambidestro con 2 posizioni; leva bolt lock Canna: Cryo free-floating Best rotomammed, lunga 560 mm (22 ") con coprifilo e passo rigatura 1:10"; 610 mm (24 ") in calibro .300 Win mag e 6,5 Creedmoor Lunghezza totale: 1.082 mm con canna da 560 mm; 1.133 mm con canna da 610 mm Peso dichiarato: 3.180 grammi (3.230 grammi con canna da 610 mm) Scatto: a tre leve, regolabili senza smontaggio, con peso di sgancio che può variare da un minimo di 10 a un massimo di 20 Newton (da 2,2 a 4,4 libbre) Materiali: telaio in Ergal; canna e meccanica in acciaio Finitura: telaio anodizzato nero satinato; per canna , otturatore, leva otturatore, meccanica, coprifilo, leva bloccaggio otturatore Miglior trattamento lucido Prezzo: € 1.900, IVA inclusa

Cos'è il Best Il trattamento superficiale a cui sono sottoposti otturatore Lupo, leva otturatore, canna, meccanica, coprifilo, leva blocca otturatore è il Best: trattamento superficiale Benelli. Ha debuttato sul mercato nel 2018 con il modello Benelli Raffaello Be Diamond e rappresenta il punto più alto nel trattamento dei metalli raggiunto dall'azienda urbinate, che già un decennio prima aveva introdotto il sistema Crio anche sui suoi semiautomatici a canna liscia . trattamento criogenico che, oltre a migliorare le prestazioni balistiche, ha effetti positivi anche sulla vita operativa della canna, più resistente all'usura e meno aggredibile dai residui di combustione. Per raggiungere l'attuale livello qualitativo del Best, che in inglese suona anche come “the best”, Benelli ha investito importanti risorse finanziarie (due milioni di euro) e tecnologiche. Recentemente, nello stabilimento di Urbino, è stata creata una seconda “isola” per incrementare la produzione dei particolari trattati. The Best non è tanto un plus estetico, ma una vera e propria rivoluzione tecnologica che potremmo definire “green” e che in pochi anni potrebbe portare all'eliminazione di bruniture e cromature. Questo trattamento attirò verso Benelli anche l'interesse dei colossi dell'automotive, interessati a diverse applicazioni. Tra i tanti test effettuati in Benelli, i test in nebbia salina delle parti sottoposte al trattamento Best hanno mostrato un miglioramento 100 volte superiore a quello di una canna brunita e non oliata e 40 volte superiore a quello di una canna oliata. È un trattamento chimico-fisico in atmosfera controllata, a bassa temperatura, con deposizione di carbonio ibridato Sp3 e grafite migliorata in forma Sp2. Garantisce maggiore resistenza all'abrasione ed eccezionale resistenza alla corrosione e grazie alla grafite dona un nero intenso ed omogeneo, caratteristiche che rimangono inalterate nel tempo. I tecnici Benelli sottolineano inoltre che il Best risolve anche il problema dell'accoppiamento, aumentando il coefficiente di attrito e, quindi, la velocità di lavoro.

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