Massa, gli operai buttano le tessere elettorali: «La politica non si occupa di noi» - CorriereFiorentino.it

2022-09-17 12:18:24 By : Mr. Kevin Hsieh

«La classe politica non ha fatto quello che aveva promesso : non sa risolvere il problema dell’acciaio in Italia e da anni si riempie la bocca con promesse vane . Ecco perché abbiamo deciso di gettare le nostre tessere elettorali ». Così operai e delegati Rsu dello stabilimento Sanac di Massa , azienda leader nella produzione di refrattari speciali per la siderurgia, hanno messo in scena ieri mattina la loro simbolica protesta di fronte ai cancelli dello stabilimento, alla presenza fra gli altri del sindaco Francesco Persiani e del segretario nazionale di Rifondazione Comunista Maurizio Acerbo.

L’azienda da una decina d’anni si trova in regime di amministrazione straordinaria sotto il coordinamento del ministero dello Sviluppo economico , e la crisi si è acuita oltre un anno fa, quando si sono interrotte le commesse in arrivo dall’ex Ilva di Taranto — oggi Arcelor Mittal — che da sole rappresentavano oltre il 50 per cento del fatturato. Nelle ultime settimane si era parlato a lungo di un interessamento del gruppo indiano Dalmia di voler rilevare l’azienda, ma alla fine non se ne farà nulla , con l’ipotesi della cassa integrazione che prende sempre più piede per i circa 100 lavoratori dello stabilimento massese, ai quali vanno sommate altre 20-30 persone collegate all’indotto. Da qua la protesta degli operai e il loro gesto di sfiducia nei confronti della politica, senza distinzioni di colori. «Da oltre un decennio — dicono i delegati della Rsu — ci troviamo sotto un’amministrazione straordinaria, ma le cose anziché migliorare sono andate via via peggiorando. L’aver perso la commessa con le acciaierie di Taranto è stato il colpo finale. In questi anni abbiamo sentito tutte le campane, da destra a sinistra, ricevendo il niente assoluto dal punto di vista dei fatti. Abbiamo bisogno che la politica faccia i nostri interessi e non quelli delle multinazionali. Lo Stato ci dia delle garanzie».

«L’ex Ilva — spiega il segretario di Rifondazione,Acerbo — compra all’estero prodotti di qualità inferiore e pagandoli di più rispetto ai prezzi di Sanac. Quelle tessere elettorali gettate a terra sono il risultato di una politica che ha tradito la classe lavoratrice. Il gruppo Sanac — aggiunge — è in amministrazione controllata. Doveva essere acquisita da Arcelor Mittal nell’accordo che consegnò l’ex-Ilva alla multinazionale ai tempi del governo Renzi con Calenda ministro. Arcelor Mittal non ha mantenuto i patti e non neanche pagato i 30 milioni di materiale che l’Ilva non ha pagato. La soluzione ci sarebbe e va perseguita: acquisire il controllo pubblico e salvaguardare un settore strategico della nostra industria». «Mi è sembrato doveroso – afferma il sindaco Persian — mostrare la nostra vicinanza ai lavoratori di Sanac, che da anni vivono una situazione di grande incertezza . Sono in contatto con il ministro dello sviluppo economico Giancarlo Giorgetti e non nascondo la mia preoccupazione per il futuro di una delle ultime aziende leader del nostro territorio».

Se vuoi restare aggiornato sulle notizie di Firenze iscriviti gratis alla newsletter del Corriere Fiorentino. Arriva tutti i giorni direttamente nella tua casella di posta alle 12. Basta cliccare qui