Reati ambientali a Lamezia, 4 denunce: sequestrato impianto da 2 milioni di euro - Gazzetta del Sud

2021-11-17 07:32:22 By : Mr. Aaron Wu

I finanzieri del Gruppo Lamezia Terme, insieme ai Carabinieri del Comando Tutela Ambientale e Transizione Ecologica - NOE di Catanzaro, il Nucleo Operativo Polizia Ambientale dell'Autorità Portuale di Vibo Valentia e la Sezione PG - Tasso Ambiente della Procura della Repubblica di Lamezia Terme, nell'ambito di una specifica attività di indagine in materia di tutela dell'ambiente e di tutela della salute pubblica, coordinata dal Procuratore della Repubblica di Lamezia Terme, Salvatore Curcio, e dalla Sostituta Procuratrice Marica Brucci, a seguito di approfondite indagini, ha denunciato quattro soggetti, responsabili per molteplici violazioni ambientali, e sottoposto a sequestro un impianto industriale presente nella zona industriale Papa Benedetto XVI di Lamezia Terme, operante nel settore della commercializzazione di veicoli industriali.

Dall'attività di indagine svolta è emerso che all'interno dello stabilimento industriale operavano tre distinte società, note sul territorio ed operanti all'insegna di un noto marchio di un'azienda leader nel settore dei veicoli industriali, che oltre alla commercializzazione di autoveicoli, svolgevano anche attività di officina meccanica, fabbricazione di rimorchi e semirimorchi, carrozzeria e verniciatura industriale.

Solo la parte più piccola dello stabilimento era destinata all'esposizione e vendita di veicoli, mentre la parte restante era occupata da una vera e propria catena industriale creata appositamente per l'assemblaggio, la saldatura e la verniciatura dei veicoli. Erano infatti presenti un impianto robotizzato per la saldatura e l'assemblaggio di componenti metallici, una cabina di sabbiatura e granigliatura, oltre a diverse cabine per la verniciatura dei cassoni precedentemente assemblati.

Nonostante le attività svolte, nessuna delle tre società era in possesso delle necessarie autorizzazioni ambientali rilasciate dagli enti preposti (Provincia e Regione). Inoltre, da un controllo effettuato dal personale tecnico dell'Agenzia Regionale per la Tutela dell'Ambiente della Calabria, intervenuto nelle operazioni, è stato accertato che le suddette società scaricavano i rifiuti industriali prodotti direttamente nella rete consortile dell'area industriale di Lamezia Terme, senza sottoporle ad alcun processo di depurazione. Durante le attività è stato inoltre individuato un piazzale, antistante lo stabilimento e non pavimentato, sul quale sono stati abbandonati grossi rifiuti speciali, pericolosi e non, relativi a parti meccaniche imbevute di oli e grassi, pneumatici dismessi, altri metalli ferrosi e imballaggi , nonché vari rimorchi, semirimorchi, autoveicoli e camion fuori uso, da inviare alla demolizione.

L'attività di servizio ha quindi consentito di accertare le responsabilità di 4 soggetti, tra amministratori e responsabili tecnici dello stabilimento produttivo, per molteplici reati ambientali, e di sottoporre a sequestro preventivo il capannone ove sono ubicate le suddette attività commerciali e le aree di pertinenza. , per una superficie complessiva di circa 6.000 mq. e per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro.

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